I vini siciliani sono ideali per esaltare i profumi e i sapori dei piatti della tradizione mediterranea.
Scegliere un vino siciliano vuol dire godersi il momento della degustazione in tutti i suoi aspetti, al di là del piacere di sorseggiare un calice in compagnia.
Fra i tanti, merita di essere provato il Kaid Syrah, un vino Alessandro di Camporeale da destinare a eventi importanti.
Sin dai sorsi iniziali mette in evidenza la sua qualità: vivace e morbido, è un Sicilia DOC prodotto con un vitigno internazionale.
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Guida alla scelta dei vini biologici più raffinati
Un altro vino siciliano il cui nome merita decisamente di essere segnato in agenda è quello del Passo di Luna Bianco, ottenuto da vitigni autoctoni di Zibibbo e di Inzolia.
Un vino a suo modo sorprendente, ideale per esaltare i pasti a base di pesce o di carne bianca.
La sua stupefacente sapidità e la sua freschezza inducono a provarlo più volte, avvolgendo il palato in maniera decisamente piacevole.
Alquanto attraente è anche l’SP68 Rosso, con Nero d’Avola e Frappato: un vino bio realizzato senza interventi esterni.
Abbiamo menzionato due vini siciliani biologici per dimostrare il buon lavoro compiuto da cantine green, impegnate a lavorare prestando la massima attenzione alla natura.
La vinificazione in cantina viene effettuata con certificazioni di conformità e impiegando unicamente prodotti enologici.
I rossi siciliani
Lu Patri è uno dei rossi siciliani più sorprendenti in cui ci si possa imbattere.
È realizzato con il vitigno Nero d’Avola, il più famoso della regione: non ha neppure bisogno di presentazioni.
Un carattere balsamico e fresco fa capolino al palato, e il tannino non dà mai la sensazione di stancare.
Il Catarratto Alessandro di Camporeale è, però, un degno competitor.
Mette a frutto le potenzialità del territorio di Mandranova e propone una persistenza speziata e minerale decisamente memorabile.
In casa Donnafugata, invece, se si parla di rosso non si può che menzionare Floramundi, forte di una veste armonica e romantica.
Si tratta della sola DOCG di tutta la regione, figlia del connubio tra Frappato e Nero d’Avola, con note intense di frutti di bosco e amarene: questo è il Cerasuolo di Vittoria DOCG.
I vini DOC
La denominazione Sicilia DOC allo stato attuale prevede una produzione di circa 100 milioni di bottiglie ogni anno, ma si tratta di numeri che sono destinati a crescere.
Una delle ragioni di un successo tanto importante è la costanza adottata dai produttori locali che da almeno un paio di decenni hanno suscitato la curiosità di enologhi, agronomi e professionisti.
I DOC siciliani assicurano un equilibrio gustativo impeccabile e vantano un sapore armonico e morbido: vale la pena di provarli.
Bianco o rosso? Proposte per tutti i gusti
Un Etna rosso che lascia a bocca aperta per lo stupore è Passorosso di Passopisciaro: si tratta di un Nerello Mascalese che proviene niente meno che dalle pendici del vulcano, e da vigne che hanno quasi un secolo di età media.
Sempre dall’Etna arriva il Trainara, un bianco DOC che trae origine dalle terre sabbiose della parte orientale del vulcano.
La freschezza vivace di questo vino è insaporita da note di pompelmo rosa, impreziosite da accenti minerali importanti e sentori di erbe aromatiche.
Perché scegliere un vino bianco della Sicilia
Il territorio siciliano è ideale per coltivare i vini a bacca bianca, in virtù del clima particolare che contraddistingue la regione.
Non è un caso che, fra questi vini, tanti abbiano conquistato una notevole popolarità non solo nel panorama nazionale, ma addirittura a livello internazionale, destando l’attenzione dei mercati che vantano una cultura enologica più spiccata.
Un bianco della regione che merita di essere provato è lo Charme Firriato: un Terre Siciliane IGT seducente al palato.
Chi è in cerca di un vino morbido può trovare una risposta nella fragranza dello Charme, davvero gratificante.
In alternativa, perché non mettere alla prova la personalità equilibrata del Grillo Parlante, etichetta della cantina Fondo Antico?
Gradevole al palato ma fermo, questo vino stupisce in bocca per la sua sapidità brillante e per la sua freschezza.
Ultima proposta è La Segreta di Planeta, ottenuta con uve Greganico: un vino con note di pesca, dal colore giallo paglierino, impreziosito da sentori di papaya.