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“Il vino fa male” e i produttori insorgono contro l’UE

“Il vino nuoce gravemente alla salute”.
Questo il pensiero dell’Unione Europea sul tema.
Dai documenti del Piano d’azione redatto dalla Direzione generale per la sicurezza alimentare nell’ambito della lotta al cancro, si evince come il vino sia inserito all’interno di una sorta di lista nera di alimenti e bevande che devono essere considerate come nocive per la salute del nostro organismo. Una presa di posizione che lascia senza parole e ha portato, sia gli organi di rappresentanza politiche che gli esperti e i produttori del settore, a protestare in maniera feroce contro le decisioni di Bruxelles.

Un pericolo per la produzione del vino in Italia

Una notizia che non è passata inosservata tra le associazioni di rappresentanza del mondo vinicolo che, nel giro di pochissime ore, hanno sollevato ferventi polemiche: “Etichettare il vino come un pericolo, è davvero un’azione che migliora la salute pubblica della popolazione?”
“E quanti danni creerà all’economia del Belpaese?” queste le domande più ricorrenti.
Occorre ricordare che la produzione di vino ad opera di aziende italiane ha toccato nel 2019, secondo i dati ISTAT, la cifra non trascurabile di 49,22 milioni di ettolitri, confermandosi come uno dei settori più importanti e redditizi per l’economia della nostra penisola. Dato a cui si deve aggiungere l’ingente quantità di forza lavoro coinvolta, pari a un milione e trecentomila unità.
Una buona notizia viene dal vicepresidente della Commissione Europea, Margaritis Schoinas, il quale ha negato che l’Unione Europea abbia intenzione di etichettare il vino come sostanza tossica, né di indicarlo come sostanza tossica.
Ma l’attesa adesso è sulle nuove norme comunitarie relative alle etichette dei vini e previste per il 2022 e il 2023: in quell’occasione avremo un quadro più chiaro delle reali intenzioni dell’Unione.

Bere un bicchiere di vino fa bene: le reazioni della politica

Anche la politica si sta muovendo: gli Assessori competenti di regioni quali Veneto, Lombardia, Piemonte, importanti produttrici di vino, sono scesi in campo in maniera congiunta per impedire l’enorme pregiudizio che deriverebbe dalle scelte comunitarie.
In particolar modo, fanno notare gli Assessori, sarebbe sconcertante la scelta di Bruxelles di equiparare un consumo moderato di vino a fattispecie estreme quali l’abuso di alcol e superalcolici, che non rientrano affatto nei nostri usi e costumi.
A sostegno della tesi degli assessori regionali, una lunga serie di ricerche scientifiche cha hanno dimostrato che bere un bicchiere di vino al giorno fa bene: cosa che nessun medico potrebbe mai ricollegare all’abuso di alcol o di superalcolici!

 

 

 

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