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pianta caffe

Caffè e vino

Cosa possono avere in comune due delle bevande più consumate e soprattutto più apprezzate al mondo, ovvero Caffè e Vino, all’apparenza così diverse tra loro? Probabilmente nulla, forse invece molto. Vieni con noi, con questo articolo, in un viaggio tra storie, fragranze e sapori sensazionali.

Sarà che per noi italiani parlare di vino e caffè significa parlare della nostra storia, delle nostre tradizioni, di due prodotti che ci hanno reso e ci rendono grandi nel mondo. Le viti più pregiate, la patria dell’espresso. Per noi resta già più facile avvertire la poesia. Ma di rado capita di vedere accostate queste due bevande. Davvero sono così differenti? Forse meno di quanto si pensa.

Caffè e Vino: la leggenda

Bacco e Coffea. Bacco, come in tanti sapranno, è il Dio romano del vino e della vendemmia. Coffea, invece, è il nome scientifico della pianta del caffè. Dove e in che modo si intreccia dunque la loro storia?

Un mito racconta che fu un pastore Etiope, Kaldi, a scoprire per caso e grazie alle sue capre l’incredibile potere rinvigorente della pianta del caffè. E il vino, dal canto suo, ci riporta indietro fino alla Preistoria, radicato agli albori dell’umanità, con tracce di vinificazione che risalgono addirittura a più di 4000 anni fa, in Armenia.

Ma c’è un’altra leggenda, forse meno conosciuta, raccontata addirittura da Omero che riporta come Elena di Troia amasse deliziare i suoi ospiti con una bevanda scura e profumata, il risultato dell’unione proprio di vino rosso e caffè filtrato.

Di millenni ne sono passati, e queste due prelibatezze continuano a parlare della storia dell’umanità, a scandirne i momenti. Ognuna con il suo tempo, il suo colore, le fragranze, i sapori.

Vino e Caffè, simili anche nella produzione

La nostra terra vanta i vigneti più pregiati di tutto il mondo. La quasi totalità del caffè che lavoriamo e che ogni giorno consumiamo, invece, è importato dai Paesi della fascia Equatoriale. E sicuramente, per lo meno in Italia, i “sommelier del caffè” sono in netta minoranza rispetto a quelli del vino.

grappolo uva vino

 

Ma si sta sempre di più facendo largo un interesse particolare nei confronti di tutti e due gli “estratti”, che studia ogni singolo passaggio del processo che porta queste due prelibatezze nei nostri calici e nelle tazzine, sottolineando anche come la loro lavorazione sia a tutti gli effetti molto simile.

La ciliegia di caffè, detta drupa, contiene i due semi, i nostri chicchi di caffè, che vengono raccolti e poi torrefatti, cioè abbrustoliti, per poi essere macinati. Semplificando e di molto si può dire che dalla combinazione delle due tipologie più diffuse, Arabica e Robusta, nascono le diverse miscele e quindi le migliaia di tipologie diverse di polvere scura. Una più forte, l’altra più dolce, una più aromatica e l’altra più decisa.

La lavorazione dell’uva è forse ancora più complessa, diversa anche in base al tipo di vino che si vuole ottenere (il procedimento cambia già in base al tipo, bianco o rosso): gli acini vengono raccolti per poi essere puliti e lavorati, al fine di estrarre il loro succo che una volta fermentato diventa la deliziosa bevanda alcolica dai toni diversi e dal sapore diverso da bottiglia a bottiglia che tutti conoscono.

Ma ciò che avvicina caffè e vino è un disegno della natura dipinto ancor prima del raccolto: la bontà, il sapore e l’intensità di entrambi i frutti, drupa e uva, vengono influenzati dall’altitudine, dalla temperatura esterna, dal terreno, dalle piogge, dal tipo di pianta e di raccolto, dal trattamento successivo.

Due piante così forti ma allo stesso tempo così delicate, che donano bontà pregiate anche e soprattutto grazie al meticoloso lavoro di chi per mesi si prende cura di loro.

Calice e tazzina, stesse fragranze e sapori

Ti è mai capitato di arricchire il tuo pasto con un buon calice di vino, o di chiudere il pranzo o la cena con una profumata tazzina di caffè? Molto probabilmente sì. Hai mai notato come, seppur assolutamente differenti, alcuni profumi e sapori delle due bevande siano simili? Un bicchiere di vino può essere amabile o secco, corposo, ricco e denso oppure più armonioso, dall’odore di cacao o floreale.

Le stesse caratteristiche le possiamo ritrovare anche in una tazzina di caffè: una miscela a prevalenza Arabica darà un caffè pi dolce, amabile, dal profumo di fiori; uno a prevalenza Robusta, invece, garantirà un espresso più cremoso e corposo e dai caratteristici aromi di cioccolato.

Forse non ci avevi mai fatto caso, o forse non hai mai assaporato davvero fino in fondo la bontà e tutti i retrogusti che ognuna delle due bevande regala. Concediti qualche minuto di tempo in più, presta più attenzione alla degustazione, scoprirai un mondo di aromi e sapori unici fino ad ora sconosciuti.

Vino nel caffè: sì o no?

Viene direttamente dall’America, più precisamente dalla California, l’ultima trovata che unisce queste due bontà, proprio come nella leggenda di Omero. Una società statunitense ha realizzato due vini al caffè, più precisamente un vino rosso miscelato all’espresso e un bianco al sapore di cappuccino. Una sorta di caffè corretto con vino.

Pianta caffè drupe

Siamo sinceramente un po’ dubbiosi riguardo al successo che potranno avere queste due bibite. Ma di una cosa siamo certi: vino e caffè raccontano momenti diversi e occasioni differenti della nostra giornata e, in dosi moderate, sarebbe davvero difficile farne a meno.

Meglio lasciare ad ognuno il proprio “compito”, rispettivamente di accompagnare i nostri piatti e di ricaricare i risvegli e le pause quotidiane di energia e gusto. Vicini senza mai trovarsi, in una deliziosa combinazione di bontà.

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